Dopo il nostro primo articolo sui medici, dove abbiamo dato una panoramica generale (clicca qui), andiamo ora ad analizzare nel dettaglio i regimi fiscali a disposizione.

Infatti, una volta aperta la partita IVA, è necessario scegliere il regime fiscale da adottare tra quelli proposti dal nostro ordinamento, che attualmente prevede:

  • il regime forfettario: è pensato per chi inizia una nuova attività e garantisce rilevanti semplificazioni. Infatti, consente la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’imposta sostitutiva del 15%, che per i primi 5 anni può essere ulteriormente ridotta al 5%.

L’accesso a questo regime è tuttavia subordinato al rispetto di determinati requisiti, come analizzato nel nostro precedente articolo (clicca qui).

  • il regime ordinario: devono accedervi tutti i medici che non hanno i requisiti per iscriversi al regime forfettario e prevede l’assoggettamento del reddito professionale alle ordinarie aliquote Irpef.

 

I giovani professionisti che effettuano sostituzioni ai medici di famiglia o che ricevono incarichi a tempo determinato come Guardia Medica, devono aprire la partita iva?

Si, devono obbligatoriamente aprire la partita IVA.

Infatti, sebbene tali attività possano essere considerate come impieghi sporadici, il Ministero delle Finanze ha più volte ribadito che la semplice iscrizione a un albo professionale, indipendentemente dalla frequenza delle prestazioni rese, costituisce «idoneo presupposto per considerare il soggetto come esercente attività di carattere abituale».

Pertanto, possiamo ribadire che in tale ipotesi, l’emissione della fattura è obbligatoria, ex articolo 21 del DPR n. 633/72, e di conseguenza anche l’apertura di una partita IVA.

In conclusione, prima di prendere una qualsiasi scelta, relativamente al regime da adottare, è bene valutare le peculiarità del singolo caso e confrontarsi con un professionista di fiducia. Se quest’articolo ti è stato utile e vorresti una consulenza personalizzata, contatta i nostri esperti.

 

Esempio

Un medico che ha aderito al regime forfettario avrà come massimale € 30.000 annui ed un coefficiente di tassazione pari al 78%.

Quindi immaginando compensi pari a € 20.000, il medico andrà a pagare il 15% di imposta sul 78% di € 20.000.

€ 20.000 x 78% = € 15.600 base imponibile

Calcolo imposta:

  • Nuova attività assoggettata all’aliquota del 5%: € 15.600 x 5% = € 780 di imposta;
  • Attività assoggettata all’aliquota del 15%: € 15.600 x 15% = € 2.340 di imposta